scusate la mia sorpresa!
Non sta a me ricordare che gli obiettivi, educativi e didattici, che si perseguono nella scuola nonché all'università, sono ben certi!
Io so che cosa i miei alunni dovranno sapere, saper fare e mi prenderò, ogni fine anno, l'onere di certificare il livello delle loro competenze.
L'ambito del mio lavoro scolastico, quindi, è ben definito; sono più libera nelle metodologie e di conseguenza ho più libertà nella scelta dei mezzi e degli strumenti.
Qui,
per ora, si innesta il tema delle tecnologie: le apprendiamo e le usiamo solo se le riteniamo funzionali al complesso del nostro lavoro (non certo solo didattico ma anche relazionale, socializzante ecc...).
ed è per questo che è giusto individuare le tecnologie efficaci, pensate per l'insegnamento e l'apprendimento, oltre che efficienti e semplici allo stesso stempo: trasparenti, in una parola.
Dico
"per ora" perché la storia ci insegna che le tecnologie non sono neutrali, come nessun medium
, e che probabilmente ora non possiamo prevederne tutti gli sviluppi: così come dall'oralità alla scrittura, dall'oggetto alfabetizzato su papiro o carta e poi la stampa: ogni nuovo mezzo ha segnato passaggi epocali di cambiamento non solo nella modalità della comunicazione ma nella storia del pensiero stesso.
Ricordo, solo a titolo di esempio, il passaggio dalla lettura monastica alla lettura scolastica (sec.xii) e i relativi accorgimenti tecnici che hanno trasformato la pagina da "spartito" a "testo": passaggio fondamentale nella storia del libro, avvenuto dodici generazioni prima della invenzione della stampa! chi avrebbe immaginato, allora, di contribuire alla formazione alla formazione del pensiero lineare della societa' occidentale!
Chissà, e me lo auguro, che un pò di luce non ci venga proprio dalla storia!