Ciao Antonio e ciao Gianni
Bricks è fra i promotori del BarCamp e questo mi fa sentire in dovere di contribuire all'avvio della discussione.
Condivido quanto avete scritto nel documento di partenza. Mi piace partire da una vostra domanda: "Dopo una fase in cui le tecnologie sono state al centro delle nostre attenzioni è possibile che le stesse diventino trasparenti fino a scomparire?".
"Trasparente" credo significhi che l'attenzione non è sulla tecnologia. E' quello che, in vari interventi io ho chiamato (riprendendo l'espressione da Antonio calvani) "insegnare NELLA tecnologia", usandola come normali strumenti di comunicazione, o di scrittura, lettura, ricerca.
Mi spiego con qualche esempio.
Quando sono andato in prima elementare (era il 1953) pennino e inchiostro, ma anche la matita, erano per me tecnologia (cioè strumento non naturale). Per molte settimane la maestra ci insegnava la tecnologia e ricordo il giorno in cui ha cominciato a far passare me e il mio compagno di banco dalla matita - che avevamo imparato a usare per tracciare aste - alla diversa tecnologia della penna, del pennino e della boccetta di inchiostro. Non erano tecnologie "nuove", ma lo erano per noi studenti.
Quando sono andati a scuola, i miei figli erano abituati a usare pennarelli, matite, pennelli, ... da sempre. Per loro non era tecnologia ma normalità.
Credo abbiate presente quel simpaticissimo video in cui un "tecnico" deve insegnare a Frate gaetano l'uso dello strumento libro: come si apre, come si sfoglia, ... (altrimenti digitate in YouTube "Libro istruzioni per l'uso"). Nella mia pratica di insegnante, nell'uso del libro (nella tradizionale versione cartacea) la tecnologia del libro era trasparente. Non consideravo "tecnologia" la lavagna, il gesso, le penne, la carta, nemmeno le proiezioni di film ... ma parlavo di tecnologia a proposito dei computer, delle stampanti, della rete, ...
Oggi computer, notebook, cellulari, lettori di Mp3 (e sempre di più tablet, smartphone, ...) sono strumenti abituali, di uso quotidiano. Usarli nell'insegnamento, come li si usa sul lavoro, nello svago, nel gioco, nelle rivolte ... è quello che chiamo insegnare NELLA tecnologia ... o la tecnologia che diventa trasparente.
Quando la tecnologia diventa abituale (trasparente) si può evitare di concentrarsi su di essa e non si corre il rischio di mitizzarla.
Ma allora, perchè siamo ancora qui a parlarne e a chiederci se diventa o meno trasparente? Perchè non mettiamo al centro del BarCamp altri temi?
Perchè abbiamo avviato una rivista come Bricks centrata sull'uso didattico delle tecnologie?
Perchè siamo di fronte a una originale contraddizione: quegli strumenti sono molto più abituali e trasparenti per gli studenti che non per la maggior parte degli insegnanti.